L'intelligenza artificiale per l'open science: risorsa o criticità?

Quando: 
Mercoledì, Ottobre 23, 2024

In occasione dell'International Open Access Week, 2024 il Gruppo di lavoro sull'OA dell’Università del Piemonte Orientale ha organizzato il seminario online:

L'intelligenza artificiale per l'open science: risorsa o criticità? - 23 ottobre 2024 dalle 14.30 alle 17.30.

 

Slide delle presentazioni disponibili su Zenodo al link: https://zenodo.org/communities/gruppooaupo_oaweek24  

Registrazione disponibile a questo link:  https://www.youtube.com/watch?v=gtC-vkG-48k&t=276s

 

Programma:

14.30-14.45: Saluti istituzionali
14.45-15.00: Introduzione del Gruppo OA UPO
15.00-15.30  Intelligenza artificiale e scienza aperta: verso nuove modalità di condivisione della conoscenza - Antonella De Robbio (Gruppo di studio AIB sulle politiche dell’informazione (GPOLINFO)
15.30-16.00 Intelligenza artificiale o scienza aperta?  - Daniela Tafani (Università di Pisa)
16.00-16.30  Autorialità e peer review di fronte all'IA generativa - Maurizio Lana (Università del Piemonte Orientale)
16.30-17.00  Open access bot, assistenti virtuali per la diffusione, la promozione e la valorizzazione della scienza aperta -  Damiano Orrù (Università di Roma Tor Vergata, AIB osservatorio sulla information literacy)
17.00-17.30 Discussione e conclusioni

 

I relatori:

Antonella De RobbioCEO di E-LIS, l'archivio internazionale ad accesso aperto che ha fondato nel 2003. Ha lavorato per oltre 40 anni come bibliotecaria all'Università di Padova. Si occupa di diritto d'autore e copyright, biblioteca digitale, comunicazione scientifica e accesso aperto. Le sue attività includono formazione, coordinamento di progetti e gruppi di lavoro, e impegno nella promozione dell'accesso aperto a livello nazionale e internazionale. 

Daniela Tafani: ricercatrice a tempo determinato di Filosofia politica presso il Dipartimento di Scienze Politiche dell'Università di Pisa. Si occupa di etica e politica dell'intelligenza artificiale e della filosofia morale e politica di Kant. Tra i suoi ultimi lavori, Do AI systems have politics? Predictive optimisation as a move away from the rule of law, liberalism and democracy, 2024, https://zenodo.org/records/10866778 e Omini di burro. Scuole e università al Paese dei Balocchi dell’IA generativa, 2024, https://btfp.sp.unipi.it/it/2024/10/omini-di-burro-scuole-e-universita-al-paese-dei-balocchi-dellia-generativa/.

Maurizio Lana: professore associato di “Scienza della biblioteca e dell’informazione” all’Università del Piemonte Orientale; condirige con Alice Borgna la biblioteca digitale del latino tardo digilibLT (www.digiliblt.uniupo.it); è socio fondatore dell’AIUCD (Associazione per l’Informatica Umanistica e la Cultura Digitale); fa parte del direttivo della SISBB /(Società Italiana di Scienze Bibliografiche e Biblioteconomiche) dal 2021; attualmente ne è vicepresidente. Tra le pubblicazioni recenti pertinenti al tema:
«Intelligenza artificiale e produzione di testi: una prospettiva storico-critica». AIB Studi 62, fasc. 1 (giugno 2022): 1–28. https://aibstudi.aib.it/article/view/13365.
«Automi di ieri e sistemi di Intelligenza Artificiale di oggi: umani, troppo umani». Post. Leggere, scrivere e far di conto. Informatica Umanistica e Cultura Digitale: il blog dell’ AIUCD, 5 luglio 2023. https://infouma.hypotheses.org/1981.
«Extremely productive authors (EPA): alcune riflessioni sulla crescita dei ricercatori “estremamente produttivi”.» Post. Informatica Umanistica e Cultura Digitale: il blog dell’ AIUCD, 30 marzo 2024. https://doi.org/10.58079/w4ye.

Damiano Orrù: Membro dell'Osservatorio sulla information literacy, Associazione Italiana Biblioteche; bibliotecario dal 1999 presso la Biblioteca di Area Economica "Vilfredo Pareto" dell'Università degli Studi di Roma "Tor Vergata"; bibliovolontario e blogger dal 2017 per biblioVerifica, dal 2022 per biblioSkill, membro indipendente della rete europea SOMA (Social Observatory for Disinformation and Social Media Analysis). Esperto in Rendicontazione Innovazione Sostenibilità", in "FAIR Research Data Management - Data Stewardship", in "Indicizzazione di documenti cartacei, multimediali ed elettronici in ambiente digitale".

 

Abstract delle relazioni:

Intelligenza artificiale e scienza aperta: verso nuove modalità di condivisione della conoscenza: L'intelligenza artificiale sta trasformando vari ambiti della ricerca scientifica e accademica, potenziando l'accesso aperto e di conseguenza forme di scienza aperta, migliorando la diffusione della conoscenza in modo più inclusivo ed efficace. I recenti premi Nobel 2024 per Fisica e Chimica hanno riconosciuto contributi fondamentali nello sviluppo dell'IA, in particolare del machine learning basato su reti neurali. L'IA, inizialmente limitata a campi specifici, è ora applicata nel 99% delle discipline scientifiche. L'IA sta accelerando la ricerca open access e ha potenziali applicazioni in analisi di big data, ricerca semantica, generazione di abstract e revisione tra pari. L'interazione tra IA e open access promette di trasformare la diffusione della conoscenza scientifica in modo più efficiente ed equo. Oltre a rafforzare le tradizionali missioni di insegnamento e ricerca, l'IA funge da catalizzatore per lo sviluppo sociale, economico e culturale delle comunità che ruotano attorno a ricerca e sviluppo.

Intelligenza artificiale o scienza aperta?: Le illusioni nella scienza fatta a macchina. Crisi di riproducibilità, esplosione delle ritrattazioni e inquinamento dell'ecosistema della scienza. La rianimazione delle pseudoscienze nei sistemi di ottimizzazione predittiva.

Autorialità e peer review di fronte all'IA generativa: chi è /che cosa fa un autore, è domanda che non si sono posti solo Foucault e Barthes, ma anche autori antichi e medievali, e che si pongono varie policy editoriali internazionali (Committee on Publication Ethics (COPE); Springer-Nature; International Committee of Medical Journal Editors (ICMJE) e nazionali (molte riviste scientifiche si rifanno a COPE per definire le proprie policy editoriali) ed è da quando esistono i computer che si prova ad usarli per fargli scrivere testi. Ora si prova ad usarli per scrivere pubblicazioni scientifiche facendole passare per proprie, cioè nascondendo l'autorialità artificiale. il problema, in molti ambiti, è che authorship è inseparabile da accountability; se svincoliamo l'authorship dal soggetto umano, a chi chiederemo conto di ciò che è stato scritto? ad un artefatto o a chi lo ha usato? una società basata sui documenti (M. Ferraris) può funzionare senza che ogni documento possa essere attribuito ad un soggetto umano che ne è responsabile?

Open access bot, assistenti virtuali per la diffusione, la promozione e la valorizzazione della scienza aperta: La scienza aperta richiede trasparenza, replicabilità e accessibilità. Gli assistenti GPT, personalizzati con tecnologie RAG, possono aiutare i ricercatori a tracciare fonti, dati e processi, migliorando la replicabilità degli esperimenti.  La personalizzazione di BOT in piattaforme come OpenAI, POE.com, Perplexity, e You.com rappresenta un'innovazione significativa, soprattutto per la possibilità di addestrare assistenti virtuali per la diffusione, promozione e gestione della conoscenza scientifica.  In ambito scientifico, ciò potrebbe portare alla diffusione di informazioni fuorvianti o non verificate, con conseguenze negative per la ricerca. Senza adeguati meccanismi di verifica, gli assistenti GPT potrebbero facilitare la diffusione di falsi dati o concetti, ostacolando la trasparenza che la scienza aperta cerca di promuovere. Un uso equilibrato e consapevole di queste tecnologie può rafforzare la scienza aperta, ma richiede una gestione attenta e una costante verifica dei contenuti generati.

Ultimo aggiornamento: Nov 4th, 2024 @ 17:41:47 CET